Il trasporto della posta per ferrovia iniziò in parallelo con il trasporto dei viaggiatori già alla fine dell’800. Trasporto che avveniva mediante veicoli appositamente realizzati ed attrezzati, ovvero “i postali”. Si trattava di veicoli esternamente simili ai bagagliai ma al loro interno presentavano tutte le dotazioni di un qualsiasi ufficio postale; casellari per le lettere, tavoli, timbri, scomparti per il trasporto dei valori ecc… La posta veniva lavorata e smistata a bordo da “agenti postali” o impiegati delle poste (gli unici a potervi accedere) e caricata o scaricata durante la sosta nelle stazioni. Inoltre chiunque poteva recarsi in stazione e spedire le proprie lettere tramite le apposite “buche per le lettere” presenti sulla cassa di questi veicoli. Oltre ai postali veri e propri esistevano anche degli “ibridi”, ovvero i bagagliai-posta; veicoli che al loro interno avevano sia l’ambiente postale che quello per i bagagli con relativo scomparto per il personale FS.
I postali serie UIz 1400, conosciuti anche come tipo 1949, sono una serie di veicoli con cassa metallica consegnati alle FS tra il 1950 e il 1951 in 32 esemplari (marcati UIz 1400-1431) e rimasti in servizio fino al 2000 circa. Esteticamente si rifanno alle carrozze tipo 1946 da cui riprendono forme e dimensioni di cassa e tetto oltre ai vistosi coprigiunti lungo le fiancate, con i portelloni di carico (a scorrimento laterale) leggermente incassati in posizione quasi centrale e dotati di grossi finestrini di forma rettangolare. I finestrini apribili lungo la cassa furono dotati di dispositivi antirapina, ovvero delle vistose grate, all’inizio degli anni ’70. I carrelli inizialmente erano del tipo ABm, ovvero gli stessi montati dalle più anziane carrozze tipo 1921 e sostituiti successivamente con il tipo 24D elevando la velocità massima a 140 km/h. Contestualmente venne installato sul carrello un generatore monoblocco Parizzi per la ricarica delle batterie. Internamente abbiamo un corridoio laterale per il passaggio dei viaggiatori e un ambiente unico dotato di grandi casellari con relativi tavoli lungo le pareti, stufe a carbone, un piccolo ripostiglio e la ritirata con WC e lavabo.
Vennero consegnati all’esercizio in livrea Castano-Isabella, per poi vestire il tutto castano e infine il grigio ardesia con cui hanno concluso la loro lunga carriera. Nel 2008 l’associazione TrenoDoc riceve in affidamento due di questi postali (gli esemplari marcati UIz 1411 e 1430) per curarne il restauro. I due veicoli furono inizialmente revisionati e riverniciati in castano-isabella dalle officine FS di Messina che però sbagliarono la tonalità dell’isabella facendolo somigliare più al rosa salmone. Errore subito corretto dalle maestranze dell’associazione che con l’occasione hanno anche rimosso le grate ai finestrini per una maggior coerenza con la livrea. Gli interni sono stati completamente restaurati reinstallando anche gli originali ventilatori sul tetto e le eleganti lampade a incandescenza recuperate da veicoli accantonati presso il deposito di Messina. L’esemplare 1411 è stato attrezzato per poter ospitare al suo interno delle mostre con relativi pannelli espositivi da agganciare ai casellari mentre il 1430 è stato dotato di angolo bar e di un piccolo gruppo elettrogeno nel sottocassa per l’alimentazione delle utenze. Nell’ottobre del 2015 l’esemplare 1430 è stato riverniciato in grigio ardesia per poterlo “collocare” negli anni ’60 e avere quindi una maggiore coerenza temporale in composizione alla E646-196 e alle carrozze tipo 1959 che formano il Treno Storico circolante in Sicilia. Una piccola curiosità che riguarda le unità 1430 e 1431 è che derivano dalla rinumerazione dei postali UIz 01 e 02 in quanto appartenevano all’allora Terrirorio Libero di Trieste. (Articolo e foto rispettivamente dei soci Fabrizio Caramazza e Giuseppe Sparacio).